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Io ho espresso un mio parere. Così mi comporterò nei miei condominii poichè ritengo debba essere applicata in questo modo. Dopo di che sono consapevole di non avere la verità in tasca e se qualcuno mi dimostra e mi convince che il mio modo di applicare la norma non è corretto, mi adeguo.

Distinguerei il concetto di "giusto" da quello di "corretta applicazione". Molto spesso in Italia ciò che è giusto non va di pari passo con la norma.

Detto questo, ogni assemblea è ora libera di adottare il criterio di ripartizione che preferisce per le dispersioni così come l'entità delle stesse (col limite del 50% del complessivo).

Se prima c'erano delle contestazioni, ora si moltiplicheranno all'infinito poichè la discrezionalità è divenuta massima: i criteri citati dalla norma sono "indicativi e non esaustivi". Ciò significa che l'assemblea potrà approvarne anche di diversi.

Un elemento che potrà condizionare questa ripartizione saranno anche le caratteristiche dell'impianto e qui il terzo responsabile che lo gestisce, potrà essere sicuramente di supporto all'amministratore per proporre criteri che si possano avvicinare quanto più possibile, all'equità.


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