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Beppe

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Condòmino proprietario
Buonasera, sono proprietario di un locale commerciale, attualmente locato. L'assemblea del Condominio ha deliberato il distacco e l'allaccio autonomo dell'acqua per tutti i locali commerciali. Visto che pagherò tutte le spese per l'allaccio, posso considerarlo una spesa straordinaria e chiedere all'inquilino la corresponsione di una quota per le spese( visto che il contratto prevede che per le spese straordinarie vi sia la corresponsione di una quota straordinaria non eccedente a quanto previsto dalla Legge?). Se si, sapreste dirmi cortesemente indicarmi la percentuale prevista dalla Legge? Grazie in anticipo.
 
L'assemblea del Condominio ha deliberato il distacco e l'allaccio autonomo dell'acqua per tutti i locali commerciali.
Delibera "discutibile" e probabilmente nulla salvo sia stata approvata da tutti i partecipanti al Condominio (1000 millesimi).
Nemmeno una maggioranza qualificata può estromettere dalla comproprietà di beni e servizi comuni.

Se vi erano diatribe per una equa ripartizione in base ai consumi potevate decidere per l'installazione di sottocontatori ma dovevano essere imposti a tutti.

Quantomeno si doveva prevedere una compartecipazione alla spesa di tutto il Condominio.

Nello specifico della tua domanda finale


Visto che pagherò tutte le spese per l'allaccio, posso considerarlo una spesa straordinaria e chiedere all'inquilino la corresponsione di una quota per le spese
non condivido.

Tu hai locato un locale commerciale dotato di allaccio all'acquedotto...e il conduttore ha diritto al servizio e nulla responsabilità per decisioni prese da altri.
 
Se vi erano diatribe per una equa ripartizione in base ai consumi potevate decidere per l'installazione di sottocontatori ma dovevano essere imposti a tutti.
Mi pare più una opinione che una norma: ma può essere.
se l’intento era scorporare i consumi del locale commerciale, poteva essere chiesta la installazione di un sottocontatore nei soli locali commerciali.
Conosco un precedente caso simile relativo ad un bar: per decenni gli era stata addebitata una quota forfettaria immaginando un consumo molto superiore ad un locale residenziale: e sempre l’assemblea riteneva insufficiente. Venne deciso e accettato un sottocontatore: il barista da quel momento ha risparmiato un sacco di soldi
 
Certi "pareri" sono come i comandamenti:

DPCM 4 marzo 1996 = obbligo di sottocontatori.

sostituito da Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006.


Che esistano zone "grigie" dove certe norme vengono eluse non significa che si abbia ragione.

Questione comunque dibattuta e spiegata più volte..ma qualcuno non assimila.
 
Dato che la questione è appunto stata più volte dibattuta, forse non è il caso di pontificare, visto che la situazione reale è molto diversa da quella ideale.
Concordo sulle buone intenzioni, ma è anche vero che non si vive di sole norme e procedure: il sole sorge ogni mattina indifferente ai codici, al colore dei governi, e l'umore degli umani

Dato che vengono citati i riferimenti legislativi, è una buona occasione per esaminarli.

E mi sono chiesto:
A) quali misure imperative ed economiche le regioni hanno adottato per installare (cioè a carico della regione?) contatori in ogni singola unità abitative (già esistente?)
B) il punto 2 si riferisce alle nuove costruzioni o comunque dove si rende necessario il rilascio di un PdC. Non trovo alcun obbligo esplicito relativo alle unità esistenti.
C) Mi sono anche chiesto in che percentuale i Comuni abbiano realizzato o predisposto reti idriche "duali"

DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006 , n. 152​

Art. 146

(risparmio idrico)
1. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della parte terza del presente decreto, le regioni, sentita l'Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti, nel rispetto dei principi della legislazione statale, adottano norme e misure volte a razionalizzare i consumi e eliminare gli sprechi ed in particolare a:
..........
f) installare contatori per il consumo dell'acqua in ogni singola unità abitativa nonché contatori differenziati per le attività produttive e del settore terziario esercitate nel contesto urbano;

2. Gli strumenti urbanistici, compatibilmente con l'assetto urbanistico e territoriale e con le risorse finanziarie disponibili, devono prevedere reti duali al fine di rendere possibili appropriate utilizzazioni di acque anche non potabili. Il rilascio del permesso di costruire è subordinato alla previsione, nel progetto, dell'installazione di contatori per ogni singola unità abitativa, nonché del collegamento a reti duali, ove già disponibili
.
 

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