ElisabettaF
Membro Junior
- Amministratore di Condominio
Curiosa sentenza della Cassazione sezione penale, che cassa una sentenza impugnata per reato di ingiuria.
I fatti più o meno questi:
Mario (nome di invenzione) prende la macchina, si posiziona sotto alla veranda di Antonio (altro nome di invenzione) e tranquillamente emette i suoi gas di scarico inevitabilmente vicino alla veranda di Antonio, il quale ovviamente si lamenta fino al punto di mandare a quel paese Mario.
Le cose trascendono e i due finiscono in tribunale il quale condanna Antonio per ben due gradi di giudizio per ingiuria e minaccia seppur riconosce l'attenuante per provocazione.
Antonio naturalmente impugna la sentenza di secondo grado e ricorre alla Corte di Cassazione.
La Cassazione rileva che il Giudice di secondo grado ricorre all'attenuante di provocazione ma esclude curiosamente l'operatività di qualsiasi esimente.
Antonio è evidente che abbia reagito nei confronti di Mario per via di una scatto d'ira certamente provocato dal comportamento dello stesso Mario, sicuramente riprovevole.
La corte quindi recita che:
Ovviamente questa discussione ha carattere semi-ironico e va presa per quella che è.
Non mandate a quel paese nessuno, e non tenete la macchina accesa, magari diesel, sotto la veranda dei vostri vicini di casa
I fatti più o meno questi:
Mario (nome di invenzione) prende la macchina, si posiziona sotto alla veranda di Antonio (altro nome di invenzione) e tranquillamente emette i suoi gas di scarico inevitabilmente vicino alla veranda di Antonio, il quale ovviamente si lamenta fino al punto di mandare a quel paese Mario.
Le cose trascendono e i due finiscono in tribunale il quale condanna Antonio per ben due gradi di giudizio per ingiuria e minaccia seppur riconosce l'attenuante per provocazione.
Antonio naturalmente impugna la sentenza di secondo grado e ricorre alla Corte di Cassazione.
La Cassazione rileva che il Giudice di secondo grado ricorre all'attenuante di provocazione ma esclude curiosamente l'operatività di qualsiasi esimente.
Antonio è evidente che abbia reagito nei confronti di Mario per via di una scatto d'ira certamente provocato dal comportamento dello stesso Mario, sicuramente riprovevole.
La corte quindi recita che:
Non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 594 e 595 nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso.
In sostanza, in presenza di un'attenuante esimente, ovvero di un motivo giudicato sufficiente, ci si può anche mandare tranquillamente a quel paese senza rischiare l'imputazione di ingiuria.
Ovviamente questa discussione ha carattere semi-ironico e va presa per quella che è.
Non mandate a quel paese nessuno, e non tenete la macchina accesa, magari diesel, sotto la veranda dei vostri vicini di casa