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anna

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Condòmino proprietario
Buonasera,
è stato avviato quest'anno nel mio condominio il riscaldamento con l utilizzo delle valvole termostatiche e dei ripartitoridi calore,mentr negli anni precedenti si conosceva il costo del riscaldamento sullabase del preventivo che l'amministratore presentava per il periodo di accensionesalvo conguaglio finale, con la contabilizzazione sembra che siaimpossibile per l'utente monitorare approssimativamente la spesa relativa a quanto si sta consumando. Chiedo è veramente così,? dobbiamo attendere la fine del periodo di accensione del riscaldamento e i conteggi che la società farà sulla base delle rilevazioni per singolo termosifone.
Nell' incertezza parecchie persone nel condominio si stanno regolando non accendendo i termosifoni o con accensioni brevissime nella speranza( paura) che alla fine non si trovino sorprese nei pagamenti.
Rimango in attesa di un vostro gradito chiarimento
Anna
 

Dimaraz

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con la contabilizzazione sembra che siaimpossibile per l'utente monitorare approssimativamente la spesa relativa a quanto si sta consumando

Premesso che neppure prima si poteva "monitorare"...tutto è funzione di tecnologia e software adottato.

Di per se le termovalvole non rendono molto più "efficente" l'impianto (salvo assurdità precedenti)..ma è la paura/consapevolezza del proprio consumo che può far calare la spesa complessiva.
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
con la contabilizzazione sembra che siaimpossibile per l'utente monitorare approssimativamente la spesa relativa a quanto si sta consumando. Chiedo è veramente così,?
Una delle recenti direttive ha previsto che i nuovi ripartitori esprimano direttamente il valore della energia assorbita. Proprio per facilitare la lettura da parte dell'utente.

ma non mi pare indispensabile: anche nel vecchio sistema "grezzo", i numeri letti sul ripartitore, sono la fonte del conteggio finale, attraverso il coefficiente proprio di ogni radiatore. Ora almeno una volta avrete ricevuto la tabella delle letture di ciascun radiatore e della loro conversione in euro (o hWh).

In breve, se avete il valore iniziale e finale di fine stagione dei numeri letti avete per differenza il confronto tra le varie annualità.

E 500 è sempre la metà di 1000: non è quindi difficile stimare se si sta consumando di più o di meno dell'anno precedente.
 

anna

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Buonasera,
per rispondere alla sua e-mail volevo precisare che non abbiamo ricevuto la tabella delle letture di ciascun radiatore e della loro conversione in euro (o hWh) pertanto rimane difficile capire quanto si sta pagando relativamente a quanto si sta consumando, ossia quello che dicevo nella mia e-mail monitorare la spesa (in euro) anche approssimativamente prima di arrivare alla lettura finale con il relativo conguaglio.
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Purtroppo non è possibile avere un riscontro preventivo, almeno il primo anno.

Notare però che la legge prevede facoltativamente un anno di sola sperimentazione, ammettendo l'uso delle vecchie ripartizioni, pur disponendo di contabilizzazione; potrebbe essere propedeutico a valutare l'impatto che avrà.

Una cosa è ormai assodata: nelle case anni 60-70 tipicamente costruite senza coibentazioni, le dispersioni e le cessioni reciproche di calore tra confinanti sono tali da riservare parecchie sorprese, in assenza di interventi specifici di isolamento.

Per cui qualcuno vedrà diminuire i costi, a spese di altri che li vedranno in proporzione salire, in modo anche consistente: se ad esempio sopra o sotto o di fianco ci sarà un alloggio vuoto che rimarrà non riscaldato.

Non essendo la contabilizzazione un provvedimento che riduca il fabbisogno energetico dell'edificio (lo sarebbero solo interventi di isolamento delle superfici opache e trasparenti) il fabbisogno di combustibile rimarrà pressappoco uguale agli anni passati: salvo riduzioni dovute a comportamenti virtuosi degli occupanti.

Per cui non ci ssi devono aspettare miracoli; più probabile la messa in evidenza degli sbilanciamenti esistenti. (ultimo piano, presanza di appartamenti non occupati/riscaldati, ecc
 

anna

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Buongiorno,
grazie per la risposta, ma a questo punto mi sorge una domanda, appurato che questo è il primo anno di sperimentazione con l'aggravio dei costi dovuti all'acquisto dei ripartitori , valvole termostatiche, ecc, e quindi non si è in possesso di uno storico dei consumi relativi al condominio, una volta che si è entrati a regime e si verifica che nonostante l'uso parsimonioso dei termosifoni a fine periodo di riscaldamento non si riscontra un risparmio economico rispetto alla vecchia modalità di gestione, ciò può essere motivo per chiedere il distacco dall' impianto centralizzato( avendo già fatto i lavori in tal senso nell'appartamento) ovviamente pagando la quota fissa che rimane a carico del codomino?
 

Dimaraz

Moderatore
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e quindi non si è in possesso di uno storico dei consumi relativi al condominio

Certo che avete "lo storico dei consumi"...se guardi i Bilanci degli anni precedenti puoi quantificare la spesa condominiale e anche quella che ti è stata addebitata.
L'unica problematica riguarda la non perfetta comparabilità senza riparametrare in funzione di quanto freddo ha fatto un anno rispetto ad un'altro.

una volta che si è entrati a regime e si verifica che nonostante l'uso parsimonioso dei termosifoni a fine periodo di riscaldamento non si riscontra un risparmio economico rispetto alla vecchia modalità di gestione, ciò può essere motivo per chiedere il distacco dall' impianto centralizzato

No.
Non è la mancanza di un risparmio con centralizzato+ripartitori che ti permette il distacco.
Tu puoi distaccarti solo se trovi un tecnico che "certifichi" come dal tuo distacco non ci sarà aumento di spesa per gli altri condòmini.
Vero che potresti "compensare" tale maggior aggavio (di difficile determinazione)...ma se aggiungi questo al dover contribuire comunque alle spese fisse, all'ammortamento (inutile) dell'adeguamento con i termocontabilizzatori e all'impossibilità di poter usufruire di detrazioni fiscali sul tuo nuovo impianto...diventare "autonomo" diventa sconveniente.
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Poni molte domande, non necessariamente correlate tra loro. Provo a dire come la penso.
non si è in possesso di uno storico dei consumi relativi al condominio,
Qui sbagli: se il fabbricato non è nuovo, avrete certamente uno storico fino ad oggi. Non pensare che la contabilizzazione (che non è altro che un diverso sistema di ripartizione della spesa) faccia risparmiare. Se un contenimento dei consumi verrà registrato, in assenza di altri interventi in centrale termica o sull'isolamento dell'edificio, saranno dovuto solo ad una più attenta conduzione degli occupanti: sapendo di pagare a consumo, non spalancheranno le finestre, ma regoleranno le valvole per avere la temperatura desiderata. E forse per le stanze non abitualmente frequentate verrà adottato un regime termico più basso, da alzare solo all'occorrenza.
motivo per chiedere il distacco dall' impianto centralizzato
Questo credo sia possibile a prescindere: ma non credere che il riscaldamento autonomo sia più economico. Lo diventa se pensi di tenerlo spento in tua assenza, ma allora era opportuno adottare termovalvole programmabili comandate da un cronotermostato, (avresti le medesime condizioni di un termo-autonomo: salvo attenzione agli orari di accensione della centrale)
 

anna

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Grazie ad entrambi per le risposte ma per una maggiore chiarezza volevo solo precisare che nel mio caso :
1)quando mi riferivo allo storico consumi intendevo ai consumi calcolati con il sistema della contabilizzazione, è naturale che i costi delle precedenti annualità basate sulla ripartizione dei millesimi sono in grado di conoscerli, proprio per questo non ho mai pensato (salvo prova contraria) che con la contabilizzazione si ottenga un risparmio in termini di euro;
2) Sul punto che riguarda la possibilità di distacco dall' impianto centralizzato ( con l'autonomo di cui sono fortemente convinta per esperienza personale cè un risparmio sicuro e dimostrabile) sia possibile su un condominio di 130 abitazioni non credo che si crei un aumento di spesa per gli altri naturalmente attraverso una dichiarazione specifica di un tecnico e comunque l'agevolazione fiscale si possa comunque ottenere.
Di fronte ad un consumo certo e quantificabile come quello del gas attraverso la bolletta e con possibilità di scegliere l'offerta del gestore piu conveniente ed un sistema abbastanza aleatorio che si basa su calcoli che prendono in considerazione diverse variabili (consumo involontario, consumo volontario, lettura dei ripartitori, ecc) mi convingo sempre di più che la caldaia autonomapersonale sia la scelta vincente.
 

Dimaraz

Moderatore
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Altro Professionista
1)quando mi riferivo allo storico consumi intendevo ai consumi calcolati con il sistema della contabilizzazione, è naturale che i costi delle precedenti annualità basate sulla ripartizione dei millesimi sono in grado di conoscerli, proprio per questo non ho mai pensato (salvo prova contraria) che con la contabilizzazione si ottenga un risparmio in termini di euro;

Con le fatture (l'amministratore è costreto a conservare tutti i documenti condominiali e tu puoi chiederne copia pagandone la spesa) sei in grado di determinare il variare dei consumi...ma ti resta il problema della variabilità stagionale (quanto freddo fa un anno piuttosto che l'altro).

( con l'autonomo di cui sono fortemente convinta per esperienza personale cè un risparmio sicuro e dimostrabile)

Posso darti tutto il credito che vuoi ma la tua affermazione è indimostrabile (e sono un sostenitore dell'autonomo)...così ome è indimostrabile in senso assoluto un vantaggio nei consumi del "centralizzato".
Troppe sono le variabili da considerare ....ho comunque valutazioni di rinomati istituti che hanno determinato una parità eventualmente variabile a seconda dell'immobile.

e comunque l'agevolazione fiscale si possa comunque ottenere.

NO ...e ripeto NO.
L'agevolazione vale solo per chi sostituisce...ma tu se ti distacchi non sostituisci alcunchè....anzi resti padrona di una caldaia (centralizzata) che continuerà a funzionare.
Se non dai credito a chi scrive allora trovi apposita circolare dell' AdE.

e con possibilità di scegliere l'offerta del gestore piu conveniente

Evidentemente sei una che crede agli "asini che volano".

Vi è un solo vantaggio certo di una soluzione "autonoma" rispetto ad una "centralizzata"...in caso di morosità non sei costretta ad anticipare e/o sopportare i costi degli altri.
 

anna

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Per tornare al discorso risparmio questi 2 vantaggi certi non sono di poco conto di fronte alla spesa che dovremmo affrontare invece con la contabilizzazione.
Inoltre per rispondere a Dimaraz volevo precisare che con l'acquisto di una caldaia autonoma è vero che la detrazione spetta solo in caso di sostituzione di una vecchia ma si puo ottenere lo stesso un risparmio con il cosidetto ecobonus, quindi non necessariamente devi avere una caldaia da sostituire.
Ciò detto mi sembra chiaro che la gestione del riscaldamento con i contabilizzatori voluti dall' Europa non porterà ad un risparmio (perchè appunto difficile monitorare la spesa) e coloro che hanno nel loro appartamento l'impianto autonomo possono continuare ad avere sonni tranquilli!!!
 

Dimaraz

Moderatore
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Altro Professionista
ma si puo ottenere lo stesso un risparmio con il cosidetto ecobonus, quindi non necessariamente devi avere una caldaia da sostituire.

Gentile Anna...parli perchè hai conoscenza (errata) della materia o solo perchè hai "opinioni" in merito?

Se ho scritto che non è "agevolabile" (= no bonus fiscale di qualsivoglia tipo) il passaggio da centralizzato ad autonomo è perchè così dispone la Legge ma soprattutto una circolare esplicativa dell' AdE

http://www.agenziaentrate.gov.it/wp...gevolazioni_Risparmio_energetico_13102017.pdf

Ti riporto quanto spiegato a pag. 20:

È esclusa dall’agevolazione la trasformazione dell’impianto di climatizzazione invernale da centralizzato a individuale o autonomo.

Se poi tu hai la forza (tempo e soldi) di contestare, difronte a Trbunale Tributario, tale precisazione ...sei libera di provarci.
 
Ultima modifica:

anna

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Rispondo al gentile Diramz perchè probabilmente dopo tantissime e-mail si sono sovrapposte diverse considerazioni, io sono solo partita :
A) dalla considerazione generale che la contabilizzazione di calore non sia la situazione migliore per ottenere un risparmio sia energetico che economico (cioe in termini di euro spesi e da spendere),
B)Da quando è entrata in vigore la legge 220 del 2012 (la cosiddetta Riforma del Condominio), se un condòmino vuole distaccarsi dall’impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, non è più obbligato a richiedere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale.
La Riforma ha infatti modificato l’art. 1118 del codice civile, stabilendo che ogni condòmino è libero di distaccarsi dall’impianto centralizzato di riscaldamento o condizionamento, purchè tale distacco:
• non comporti squilibri al funzionamento generale dell’impianto (far redigere una perizia tecnica
• non arrechi gravi danni agli altri condòmini.
C) con l'acquisto di una caldaia a condensazione si puo ottenere per esempio : DETRAZIONE RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA – DETRAZIONE DAL 55% al 65% DAL 6 GIUGNO 2013 AL 31 DICEMBRE 2017 Dal 6 giugno 2013, per le caldaie a condensazione (con termoregolazione del calore) o a biomassa, l’agevolazione fiscale passa dal 55% al 65%, con scadenza 31 dicembre 2017 i privati (singole unità immobiliari).

Tutto qui.
 

Dimaraz

Moderatore
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Altro Professionista
Evidentemente parlo Arabo.

Nessuna detrazione*/bonus fiscale per chi si distacca dall'impianto centralizzato.

Leggi al link che ho postato (quello in azzurro) cosa è riportato a pag. 19/20

Diventare "autonomi" è fattibile (ammesso di trovare chi assevera)
 

stefano gioannini

Nuovo Iscritto
Impresa Edile, Riscaldamento, Pulizie...
Buonasera,
è stato avviato quest'anno nel mio condominio il riscaldamento con l utilizzo delle valvole termostatiche e dei ripartitoridi calore,mentr negli anni precedenti si conosceva il costo del riscaldamento sullabase del preventivo che l'amministratore presentava per il periodo di accensionesalvo conguaglio finale, con la contabilizzazione sembra che siaimpossibile per l'utente monitorare approssimativamente la spesa relativa a quanto si sta consumando. Chiedo è veramente così,? dobbiamo attendere la fine del periodo di accensione del riscaldamento e i conteggi che la società farà sulla base delle rilevazioni per singolo termosifone.
Nell' incertezza parecchie persone nel condominio si stanno regolando non accendendo i termosifoni o con accensioni brevissime nella speranza( paura) che alla fine non si trovino sorprese nei pagamenti.
Rimango in attesa di un vostro gradito chiarimento
Anna


buonasera
se vuole sapere se sta spendendo bene o male noi abbiamo la soluzione che fa per lei...così da tenere sottocontrollo i suoi consumi,
saluti
 

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