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Lucio

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Condòmino proprietario
Buongiorno,

spiego brevemente lo scenario: mini condominio con 3 unità immobiliari, ovviamente senza amministratore. Ci sono io, il proprietario A e il proprietario B. Un giorno il proprietario A bussa alla mia parte e mi dice che vuole fare dei lavori straordinari. Io rispondo: "grazie, ma non ritengo i lavori urgenti, per cui non mi interessa". Passa qualche mese e il proprietario A bussa di nuovo alla mia porta: "buongiorno, mi servirebbe la tua firma per il nulla osta all'installazione dei ponteggi, per fare quei lavori di cui parlammo".

Ovviamente chiedo chi abbia autorizzato questi lavori e mi risponde che intanto aveva parlato con proprietario B ed era d'accordo nel fare i lavori, per cui essendo già formata una maggioranza, ha ritenuto non necessario coinvolgermi ed è andato avanti da solo contattando ditte, facendo preventivi, stipulando contratti e chiedendo autorizzazioni e permessi. E poi, col sorriso compiaciuto, tipico di chi pensa di essere furbo, mi dà anche uno specchietto con le spese che andranno in capo a me, perché ovviamente pretenderà che io partecipi in base alla mia quota millesimale. Io dico che ovviamente voglio approfondire la questione, la firma intanto non la metto e mi riservo di aggiornarci in un momento successivo.

Veniamo al punto: non esiste una convocazione di assemblea e né tantomeno una delibera assembleare che autorizzi tali lavori. Da quello che ho capito, cercando informazioni in rete, l'articolo 1134 mi tutela, perché in mancanza di una autorizzazione formale dell'assemblea, il condòmino che assume iniziativa individuale non ha diritto al rimborso, trattandosi tra l'altro di opere NON urgenti e anche molto gravose.

Però poi mi imbatto in una sentenza della corte di cassazione (18192/2009) che dice che l'assemblea può ratificare anche successivamente una spesa straordinaria non preventivamente approvata.

E allora qui sorge il dilemma. Da una parte sarei tentato di mandare una raccomandata a proprietario A (e per conoscenza al proprietario B che gli ha dato "carta bianca") per dirgli "caro mio, hai fatto tutto da solo, non hai convocato l'assemblea, non c'è un verbale che certifichi le posizioni dei 3 comproprietari, né discussioni su quali lavori fare, a chi affidarli, quali preventivi scegliere... hai già chiesto permessi e chiamato ditte, insomma ci sono prove schiaccianti che trattasi di iniziativa individuale, pertanto ai sensi dell'art. 1134 io mi tiro fuori e le spese te le paghi tutte tu e proprietario B".

Però poi se gli mando questa raccomandata penso che potrei dargli un assist. Magari vanno da un legale che gli suggerisce di porre subito rimedio. Quindi poi convocano d'urgenza un'assemblea per ratificare i lavori che stanno per iniziare e si trovano loro dalla parte della ragione.

Che consigli potete darmi? Il mio obiettivo è ovviamente non partecipare ai lavori, sia perchè non ho la possibilità economica, sia perchè questo modo prepotente di agire mi fa andare in bestia. Conviene mandare una diffida? Oppure aspettare che finiscano i lavori, mi chiedano i soldi per poi dire "scusate, ma chi li ha deliberati?". In soldoni, qual è il miglior modo per tutelarmi?

Grazie a tutti coloro che saranno così cortesi da rispondermi.
 

Dimaraz

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Il miglior modo per "tentare" di tutelarti era quello di interagire meglio la prima volta che si era presentato...ma pure tu hai preferito "fare il prepotente".

Per il momento lui/loro non possono agire perché non hanno la tua firma...quindi recati subito all'Ufficio Tecnico del Comune chiedendo se hanno ottenuto permessi e che sospendano perché non hanno ancora il tuo permesso.

Non avendo formalizzato il Condominio, non avendo convocato e deliberato secondo norma nessun Giudice gli darà ragione...ma è solo questione di tempo e se decisi possono fare tutto in modo regolare.
Quando si è in Condominio si è obbligati a partecipare alle decisioni della maggioranza.
La scusante di differenti priorità o mancanza di fondi non è giustificazione valida.
 

Lucio

Nuovo Iscritto
Condòmino proprietario
Il miglior modo per "tentare" di tutelarti era quello di interagire meglio la prima volta che si era presentato...ma pure tu hai preferito "fare il prepotente".

Immagino che la situazione ti possa apparire come una diatriba tra 2 prepotenti, ma non è così. Qui la realtà dei fatti è che l'altro soggetto deve fare una ristrutturazione interna di 100mila euro (guarda caso affidata alla stessa ditta che farà i lavori su parti comuni), e che di urgente e necessario non c'è niente (visto che tetto e facciata sono stati fatti 20 anni fa). Qui la realtà dei fatti è che con la scusa dei bonus, c'è chi si vuole fare i lavori interni (sappiamo tutti come funzionano certe cose) e io non ho nessuna intenzione di pagare i lavori a lui. Tu mi dirai: "e il 3° proprietario?". Lui ha solo una cantina, che non vale nemmeno 15 millesimi rispetto al resto. Non mi sorprenderebbe se in questa situazione lui si metta anche qualcosa in tasca come "ringraziamento" per il sostegno dato. Le cose stanno quindi in modo un po' diverso, i prepotenti sono altri.
 

Dimaraz

Moderatore
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Altro Professionista
e che di urgente e necessario non c'è niente
Avevo capito benissimo...e l'integrazione non cambia la sostanza: in Condominio non serve urgenza o necessità perché la maggioranza deliberi di fare dei lavori.


Qui la realtà dei fatti è che con la scusa dei bonus, c'è chi si vuole fare i lavori interni
E sono ben pochi i lavori "interni" che potrebbe fare con il superbonus...

La questione è "delicata" ed il tuo resoconto troppo striminzito.
 

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Buonasera sono la Dott.ssa Angela Rita Di Candia di Manfredonia, due anni fà ho frequentato il corso abilitante per diventare amministratore di condominio, sono iscritta all'associazione ANACI e sono alla ricerca di condòmini da amministrare su Manfredonia.
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