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TONINO

Membro Junior
Condòmino proprietario
Salve,sono un condòmino!il condominio ha installato una nuova caldaia a gas (eliminando la vecchia caldaia a gasolio)si e' proceduto a installare anche le nuove valvole con contabilizzatore,tutti dicono che con il nuovo sistema ci sara' una quota fissa e la restante quota in base al consumo effettuato.adesso arrivo alle mie domande:
cosa si intende per quota fissa?chi stabilisce tale quota fissa?in base a quali criteri si puo' stabilire tale quota?
secondo la mia logica e secondo il buon senso interpreto tale quota fissa come spesa di gestione e manutenzione dell'impianto in quanto comproprietari di tale impianto! ma nulla e' dovuto per il consumo del combustibile se nulla e' stato consumato come rilevato dal contabilizzatore ,oppure si addebita la spesa in base al consumo rilevato dal contabilizzatore!chiedo a voi piu' esperti e preparati: e' corretta la mia interpretazione?
come si dovra' interpretare il tutto?
grazie per le vostre risposte e spero di essermi spiegato bene ! grazie
 

Dimaraz

Moderatore
Membro dello Staff
Altro Professionista
cosa si intende per quota fissa?

Mal formulata. La quota non è "fissa" nel senso che mai muterà...ma si riferisce ai consumi "comuni" ed alle dispersioniinefficenze di rendimento.
chi stabilisce tale quota fissa?

Il tecnico che dovrà fare relazione con i calcoli...a cui deve seguire approvazione assemblea.

in base a quali criteri si puo' stabilire tale quota?

Si dovrà determinare quanta parte del consumo totale sia dovuto alle citate dispesioni/inefficenze e riscaldamento per le parti comuni.
Orientativamente e per prassi sarà una quota oscillante fra il 30 - 50%.
Tale importo sarà ripartito sulla base millesimale.

La differenza verrà imputata in base alla lettura.
 
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bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Per non scoraggiare troppo il postante, direi che la prassi più comune per la cosiddetta quota fissa si posiziona per la mia poca esperienza tra il 20% e il 40%.

Per avere una idea dei criteri e dei limiti pratici vedi gli allegati

p.s.: anche se è vero che la quota fissa , fissa non sarebbe, nella pratica mi pare frequente invece l'adozione di una percentuale condivisa.
Da aggiungere che la stessa UNI è soggetta ad aggiornamenti per differenziare le modalità di quantificazione per le "seconde case" con utenze spesso chiuse. Oggi la norma presenta in queste situazioni notevoli squilibri.
 

Allegati

  • Ripartizione spese Uni 10200socal_roma140930.pdf
    6,3 MB · Visite: 13
  • UNI10200-TW.pdf
    658,1 KB · Visite: 22

TONINO

Membro Junior
Condòmino proprietario
Salve,per favore potreste spiegarmi anche altri particolari riguardo alla situazione descritta in precedenza? cioe' nel condominio a causa del rifacimento impianto di riscaldamento e applicazione delle valvore ai termosifoni, stanno rifacendo la tabella millesimale del riscaldamento a seguito della delibera dell'assemblea senza averlo comunicato nella convocazione e senza i voti dell'unanimita'?secondo voi e' legale tutto cio? e poi mi sapreste dire quali sono i criteri per assegnare i nuovi millesimi?ci saranno delle norme da seguire per redigere la nuova tabella dei millesimi,dove posso trovarle in modo da poter controllare che tutto sia fatto secondo tali norme?
in definitiva io sono proprietario di un piccolo negozio ad angolo dove solo 2 pareti sono potenzialmente "scaldate "(tetto e parete destra)dalle proprieta' confinanti,secondo voi saro' penalizzato (con molti millesimi )rispetto ad altri negozi piu' centrali e rispetto agli appartamenti che sono nel centro del palazzo e quindi potenzialmente "scaldati"su tutti e quattro i lati da tutte le proprieta' a loro confinanti?
vi ringrazio per le vostre preziose risposte
 

Dimaraz

Moderatore
Membro dello Staff
Altro Professionista
Il rifacimento delle tabelle è "implicito" nella norma che impone le termovalvole, ma non è di "pubblico dominio" sapere esattamente ne le regole precise ne i criteri di calcolo...salvo non si sia disposti a pagare un "obolo" per avere accesso a quanto disposto.
E' una Legge nata con buoni intenti (ma solo per adeguarsi a quanto "partorito" in Europa)...ma applicata in modo discutibile al punto che appaiono evidenti certe storture (rifarsi a "direttive" di un ente pseudoprivato).

Concreto il rischio del "tanto rumore per nulla" (=si spenderanno soldi e non si risparmerà quasi nulla).

Non mi fascerei la testa prima di sapere il risultato.
A protestare farai tempo...ma dubito sui risultati.
 
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bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Premesso che anch'io non sono uno sfegatato difensore di questo obbligo, che introduce molti motivi di malumori, invece di ridurli, ritengo non sia corretto lamentarsi per regole che si presume siano piovute dall'esterno (=leggi Europa), e normate da enti pseudoprivati (=leggi UNI)

Le leggi europee sono emesse anche con l'approvazione dei nostri rappresentanti italiani: che poi approvino tutto indiscriminatamente perchè non ci capiscono niente, non è colpa dell'Europa.

Che le attuazioni italiane siano pasticciate e spesso tentino di aggirare quanto stabilito in sede europea ne sono dimostrazione i frequenti richiami e richieste di correzione.

Quanto all'UNI, insieme al CEI per il settore elettrico, è l'ente istituito e riconosciuto dallo stato come unico titolato ad emettere direttive di Unificazione Normativa valida per le industrie e per le amministrazioni, preposto ad interfacciarsi con analogo ente europeo e analoghi extraeuropei: è sostenuto e costituito da Università pubbliche, primarie industrie, ecc. che partecipano alla elaborazione e stesura delle regole comuni.
Che sia un ente di diritto privato non significa che non svolga un servizio pubblico.
Che le norme siano pubblicate e vendute in copia a pagamento, non è dovuto ad altro che per sostenere i costi di pubblicazione e redazione: evidentemente nessuna delle aziende o istituzioni partecipanti si fa carico totale anche dei costi relativi.
 

Dimaraz

Moderatore
Membro dello Staff
Altro Professionista
Premesso che il "diritto di critica" è lecito e difeso, nello specifico non ho criticato la decisione Europea...ma il modo in cui si è adattata/traslata in Italia.

Quanto a UNI e CEI o quant'altro...evito di infierire sulla questione...o poi mi si taccerebbe di qualunquismo e demagogia.
 
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