Fabiana del gre
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Buongiorno. Nell'assemblea condominiale telematica di febbraio, nelle varie ed eventuali, l'assemblea prendeva atto della possibilità di poter accedere all'Ecobonus ed invitava l'amministratore a porre come capo all'ordine del giorno, nella prossima assemblea, la RICHIESTA di presentazione di offerte per i lavori. Nella successiva assemblea di aprile, invece, l'amministratore poneva come capo all'ordine del giorno la PRESENTAZIONE ed approvazione di offerta di lavori. Ovviamente nessuno dei condòmini aveva presentato le offerte, tanto è vero che veniva chiesto del tempo per poterlo fare. Un solo condòmino ha presentato l'offerta che non veniva allegata alla convocazione, ma letta solo in assemblea. Senza indicare in che percentuale (maggioranza e/o unanimità), l'assemblea approvava l'unica offerta proposta. Durante la discussione di un altro capo, venivano rilevate delle problematiche di incompatibilità con l'offerta precedentemente approvata tanto da richiedere la riapertura del capo precedente. Purtroppo l'amministratore ed il condòmino interessato impedivano la chiesta riapertura. Preciso che ho rilevato la circostanza relativa al diverso capo posto all'ordine del giorno rispetto a quanto autorizzato nel precedente verbale soltanto qualche giorno dopo la svolta assemblea, quindi durante la riunione non ho potuto contestarlo. Inoltre il Presidente non ha avuto modo di verificare la correttezza delle deleghe perchè non condivise nè trasmesse dall'amministratore, come precisato nel verbale. Vi sono estremi di impugnativa del deliberato? Se si quali? Nullità o annullabilità? E di responsabilità dell'amministratore? Grazie mille.