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Verner

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
La nuova riforma del condominio, esattamente l'articolo 1118 (che si può leggere qui sul forum: Guida - Nuovo Codice Civile e Disposizioni di Attuazione in materia di Condominio | CondominioPro.it - Forum Amministratori di Condominio) prevede che il singolo condòmino si possa staccare dall'impianto centralizzato di riscaldamento, a patto però, che non provochi notevoli squilibri di funzionamento dell'impianto.

Cosa si intende? Come si può misurare questo squilibrio? Ci sono dei parametri da poter consultare, degli usi o ci si affida semplicemente al manutentore dell'impianto?
 

giorgino

Membro Ordinario
Amministratore di Condominio
Beh, prima della riforma, il 1118 che hai citato vietava senza mezze misura il distacco appellandosi al diritto degli altri condòmini di non doversi sobbarcare la maggiorazione di costo della propria quota.

La riforma mai come in questo caso ha riformato, eccome. Ma si comunque premurata di conservare delle garanzie per i condòmini che restano collegati all'impianto.
Anche perchè immagina un impianto dal quale si staccano negli anni la metà dei condòmini, diventa inservibile funzinalmente e troppo costoso per tutti gli altri costringendoli a staccarsi anche loro sfasciando i propri appartementi senza averlo scelto.

Ciò premesso, la riforma ha semplicemente reso stabile il normale indirizzo giurisprudenziale che negli anni è assurto a standard il quale appunto stabiliva che se il distacco non provocava danni all'impianto il condòmino poteva staccarsi a patto che continuasse a conservare l'impianto. In sostanza permetteva al condòmino di evitare di pagare il carburante.
Detta procedura di solito viene intrapresa da chi possiede un alloggio che non ottiene le temperature desiderate al contrario della maggioranza delle unità immobiliare del condominio (si pensi per esempio agli attici o ai primi piani con giardino, appartamenti di solito difficili da riscaldare se l'impianto centralizzato è datato oppure fatto non proprio benissimo).

In questi casi, ha un senso staccarsi e usare i soldi risparmiati per il carburante condominiale per un impianto autonomo che raramente è più economico di quello centralizzato, ma almeno restituisce un certo confort.

Ma ancora non ti ho risposto alla domanda. Beh, non saprei sinceramente se ci sono valori su cui basare una stima. Penso il buon senso sia l'unica asticella adatta a questo genere di stima. Mi affido però a colleghi più preparati di me che sapranno magari darti una risposta più tecnica :)
 

Susy

Membro Junior
Amministratore di Condominio
Ma ancora non ti ho risposto alla domanda. Beh, non saprei sinceramente se ci sono valori su cui basare una stima.
A me non è mai successo che si sia creata una discussione intorno a tali parametri, ma penso che qualora succedesse mi affiderei a dei tecnici periti che producessero una perizia da condividere con l'assemblea del condominio, la ditta manutentrice e il condòmino coinvolto sperando sempre e comunque nel buon senso generale (rarissimo in effetti quando si parla di soldi...)
 

ElisabettaF

Membro Junior
Amministratore di Condominio
Anche a me è successo, stessa questione di @AndreaB ... riscaldamento centralizzato inefficiente e quindi appartamenti a nord, ultimi piani e piani terra gelidi.

E anche nel mio caso non ci sono state troppe questioni sui parametri. Abbiamo chiesto al manutentore, il quale non ha ritenuto che i distacchi complicassero il resto dell'impianto e si è proceduto.

Dire che hanno risparmiato quelli che si sono staccati non direi, anzi. Però almeno adesso hanno caldo, prima ghiacciavano poverini...
 

Ennio A. Rossi

Membro Junior
Commercialista
In aggiunta va precisato che il condòmino, anche dopo aver distaccato la propria unità abitativa dall'impianto di riscaldamento centralizzato, rimane comproprietario dell'impianto centrale e quindi obbligato a sostenere gli oneri relativi alla manutenzione del bene stesso e a partecipare alle spese anche di consumo del carburante o di esercizio, se e nella misura in cui il distacco non ha comportato una diminuzione degli oneri del servizio a carico degli altri condòmini.
Il supporto cui il distaccante puo' basarsi è solo una perizia tecnica da parte di un professionista termotecnico abilitato ( non del manutentore) ; Il condominio comunque potrà sempre ( se non convinto della perizia di parte) fare una sua perizia (anzi sarebbe consigliabile).
 
A

ANTODELLA

Ospite
Anche a me è successo, stessa questione di @AndreaB ... riscaldamento centralizzato inefficiente e quindi appartamenti a nord, ultimi piani e piani terra gelidi.

E anche nel mio caso non ci sono state troppe questioni sui parametri. Abbiamo chiesto al manutentore, il quale non ha ritenuto che i distacchi complicassero il resto dell'impianto e si è proceduto.

Dire che hanno risparmiato quelli che si sono staccati non direi, anzi. Però almeno adesso hanno caldo, prima ghiacciavano poverini...
A chi è al piano terra in genere è consentito staccarsi senza arrecare danno agli altri ?
 

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