giorgino
Membro Ordinario
- Amministratore di Condominio
L'ANAMMI (Associazione Nazional-Europea amministratoreinistratori d'Immobili) ha presentato al pubblico un decalogo (anzi un ettalogo) in 7 punti che secondo la stessa associazione i condòmini dovrebbero seguire per selezionare un amministratore di condominio.
Li elenco, vediamoli insieme e confrontiamoci per dare i nostri suggerimenti sia ai condòmini che leggono e che leggeranno negli prossimi mesi-anni questa discussione, sia alla stessa ANAMMI per correggere il tiro, se riteniamo che ciò sarebbe auspicabile
Vediamoli e commentiamoli insieme
Li elenco, vediamoli insieme e confrontiamoci per dare i nostri suggerimenti sia ai condòmini che leggono e che leggeranno negli prossimi mesi-anni questa discussione, sia alla stessa ANAMMI per correggere il tiro, se riteniamo che ciò sarebbe auspicabile
Vediamoli e commentiamoli insieme
1. Occhio ai requisiti professionali.
La riforma del condominio (legge 220/13) stabilisce l’obbligo di diploma di scuola superiore: questo livello minimo di istruzione è fondamentale, insieme alla frequenza di un corso di formazione di base.
Inoltre, il professionista non deve aver subito alcuna condanna penale.
[omissis]
2. Amministratore certificato.
La legge 4 del 2013 consente alle associazioni che rappresentano un’attività non regolamentata di rilasciare una "certificazione di conformità". In pratica, un attestato che comprovi i requisiti professionali dell’amministratore, previa verifica da parte della stessa associazione, che ne è legalmente responsabile. Tale certificato fa parte delle garanzie da fornire agli utenti, come lo sportello per il consumatore e la polizza assicurativa.
3. La consulenza con gli specialisti.
Un amministratore condominiale deve essere un po’ ingegnere, un po’ avvocato, un po’ fiscalista. E’ necessario, quindi, che si avvalga dell’aiuto di consulenti fidati. Anche in questo caso, l’appoggio di un’associazione e dei suoi specialisti si rivela importante.
4. Quasi un manager.
Per legge gli amministratori condominiali sono chiamati a occuparsi dei problemi più disparati: risparmio energetico, ristrutturazioni, sicurezza degli impianti.
[omissis]
Il professionista ha mansioni eterogenee, per le quali è opportuno contare su competenze di tipo manageriale.
5. Non di sola carta.
Gli attuali obblighi contabili a carico del professionista condominiale impongono l’ausilio di un computer. Chi fa tutto "a mano" non garantisce la correttezza delle procedure amministrative.
6. L’associazione conta.
Formazione di base, aggiornamento, certificazione, consulenze specializzate, informazione in tempo reale, certificazione di conformità: queste attività sono tipiche di un’associazione di categoria rappresentativa del settore.
7. La prova del nove.
Subito dopo la nomina, il professionista deve apporre la targa con nome e recapiti all’esterno del condominio, in modo da consentire ai condòmini di rintracciarlo facilmente, evidenziando anche l’iscrizione all’associazione di categoria.
La riforma del condominio (legge 220/13) stabilisce l’obbligo di diploma di scuola superiore: questo livello minimo di istruzione è fondamentale, insieme alla frequenza di un corso di formazione di base.
Inoltre, il professionista non deve aver subito alcuna condanna penale.
[omissis]
2. Amministratore certificato.
La legge 4 del 2013 consente alle associazioni che rappresentano un’attività non regolamentata di rilasciare una "certificazione di conformità". In pratica, un attestato che comprovi i requisiti professionali dell’amministratore, previa verifica da parte della stessa associazione, che ne è legalmente responsabile. Tale certificato fa parte delle garanzie da fornire agli utenti, come lo sportello per il consumatore e la polizza assicurativa.
3. La consulenza con gli specialisti.
Un amministratore condominiale deve essere un po’ ingegnere, un po’ avvocato, un po’ fiscalista. E’ necessario, quindi, che si avvalga dell’aiuto di consulenti fidati. Anche in questo caso, l’appoggio di un’associazione e dei suoi specialisti si rivela importante.
4. Quasi un manager.
Per legge gli amministratori condominiali sono chiamati a occuparsi dei problemi più disparati: risparmio energetico, ristrutturazioni, sicurezza degli impianti.
[omissis]
Il professionista ha mansioni eterogenee, per le quali è opportuno contare su competenze di tipo manageriale.
5. Non di sola carta.
Gli attuali obblighi contabili a carico del professionista condominiale impongono l’ausilio di un computer. Chi fa tutto "a mano" non garantisce la correttezza delle procedure amministrative.
6. L’associazione conta.
Formazione di base, aggiornamento, certificazione, consulenze specializzate, informazione in tempo reale, certificazione di conformità: queste attività sono tipiche di un’associazione di categoria rappresentativa del settore.
7. La prova del nove.
Subito dopo la nomina, il professionista deve apporre la targa con nome e recapiti all’esterno del condominio, in modo da consentire ai condòmini di rintracciarlo facilmente, evidenziando anche l’iscrizione all’associazione di categoria.
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