A
Ariella Sabatti
Ospite
Buongiorno a tutti,
gradirei conoscere la Vostra cortese opinione sull'operato dell'amministratore su quanto segue:
luglio 2016 si è tenuta l'assemblea, nel corso della quale viene confermata la sostituzione della caldaia condominiale. I lavori di sostituzione sono iniziati a fine settembre 2016.
Nella stessa assemblea vengono stabilite le modalità di pagamento.
Alcuni condòmini decidono di pagare cash, a presentazione dei relativi bollettini di pagamento (rate straordinarie) ricevuti rispettivamente in data 15/8 - 15/9 - e 1/11/2016 . Altri invece decidono di pagare con un prestito bancario collettivo che secondo l'amministratore sarebbe stato approvato entro brevissimo tempo.
Ora, al ricevimento della documentazione da allegare al 730 per gli sgravi fiscali i condòmini che hanno pagato cash hanno notato che l'importo da portare in detrazione è di molto inferiore a quello versato per la copertura totale delle spese. Interrogato in merito, l'amministratore ci informa che la differenza è dovuta al fatto che lui non ha pagato tutte le fatture inerenti la sostituzione della caldaia entro il 2016.
Fin qui, purtroppo niente da obiettare ma, con l'occasione, siamo venuti a conoscenza che ai condòmini che hanno scelto come forma di pagamento il prestito bancario a tutt'oggi non è arrivata alcuna richiesta di rimborso. Ovvero non ne hanno ancora usufruito e di conseguenza non hanno iniziato a versare le rate per il rimborso del finanziamento alla banca. E' passato quasi un anno dall'ultima assemblea....
Nonostante tutto però, gli stessi hanno ricevuto da parte dell'amministratore la documentazione da allegare al 730 relativa alla detrazione fiscale. Come può essere se non hanno versato nessun importo?
Dalle chiacchiere di condominio sembrerebbe piuttosto che:
l'amministratore abbia ottenuto il finanziamento dalla banca. Che questo non sia ancora stato usato per pagare le fatture, col solo scopo di poter agevolare dei condòmini (forse anche uno solo) diciamo "in difficoltà" in modo da dilazionare i più possibile i rimborsi alla banca. Se così stanno i fatti, probabilmente l'amministratore ha usato (senza informare nessuno) i soldi versati dai condòmini in anticipo, per saldare le fatture entro il 2016, dando così a tutti la possibilità di detrarre gli importi dalla prossima dichiarazione dei redditi.
Da notare che dall'ultima assemblea è quasi passato un anno alcuni condòmini hanno pagato in anticipo e altri devono ancora iniziare a pagare quando... non si sa, e comunque due pesi e due misure...
Vi sembra corretto questo modo di amministrare un condominio?
Questo comportamento, se provato al momento della revisione dei conti, può consentire diciamo "d'ufficio"
la revoca al mandato dell'amministratore?
Mi scuso se non sono stata sufficientemente chiara nell'esposizione dei fatti.
Grazie in anticipo per la Vostra cortese attenzione.
gradirei conoscere la Vostra cortese opinione sull'operato dell'amministratore su quanto segue:
luglio 2016 si è tenuta l'assemblea, nel corso della quale viene confermata la sostituzione della caldaia condominiale. I lavori di sostituzione sono iniziati a fine settembre 2016.
Nella stessa assemblea vengono stabilite le modalità di pagamento.
Alcuni condòmini decidono di pagare cash, a presentazione dei relativi bollettini di pagamento (rate straordinarie) ricevuti rispettivamente in data 15/8 - 15/9 - e 1/11/2016 . Altri invece decidono di pagare con un prestito bancario collettivo che secondo l'amministratore sarebbe stato approvato entro brevissimo tempo.
Ora, al ricevimento della documentazione da allegare al 730 per gli sgravi fiscali i condòmini che hanno pagato cash hanno notato che l'importo da portare in detrazione è di molto inferiore a quello versato per la copertura totale delle spese. Interrogato in merito, l'amministratore ci informa che la differenza è dovuta al fatto che lui non ha pagato tutte le fatture inerenti la sostituzione della caldaia entro il 2016.
Fin qui, purtroppo niente da obiettare ma, con l'occasione, siamo venuti a conoscenza che ai condòmini che hanno scelto come forma di pagamento il prestito bancario a tutt'oggi non è arrivata alcuna richiesta di rimborso. Ovvero non ne hanno ancora usufruito e di conseguenza non hanno iniziato a versare le rate per il rimborso del finanziamento alla banca. E' passato quasi un anno dall'ultima assemblea....
Nonostante tutto però, gli stessi hanno ricevuto da parte dell'amministratore la documentazione da allegare al 730 relativa alla detrazione fiscale. Come può essere se non hanno versato nessun importo?
Dalle chiacchiere di condominio sembrerebbe piuttosto che:
l'amministratore abbia ottenuto il finanziamento dalla banca. Che questo non sia ancora stato usato per pagare le fatture, col solo scopo di poter agevolare dei condòmini (forse anche uno solo) diciamo "in difficoltà" in modo da dilazionare i più possibile i rimborsi alla banca. Se così stanno i fatti, probabilmente l'amministratore ha usato (senza informare nessuno) i soldi versati dai condòmini in anticipo, per saldare le fatture entro il 2016, dando così a tutti la possibilità di detrarre gli importi dalla prossima dichiarazione dei redditi.
Da notare che dall'ultima assemblea è quasi passato un anno alcuni condòmini hanno pagato in anticipo e altri devono ancora iniziare a pagare quando... non si sa, e comunque due pesi e due misure...
Vi sembra corretto questo modo di amministrare un condominio?
Questo comportamento, se provato al momento della revisione dei conti, può consentire diciamo "d'ufficio"
la revoca al mandato dell'amministratore?
Mi scuso se non sono stata sufficientemente chiara nell'esposizione dei fatti.
Grazie in anticipo per la Vostra cortese attenzione.