Non sarei così sicuro che queste cosiddette quote fisse siano relative ad ipotetiche uenze commerciali.
La Smat di Torino ad es., in caso di forniture "condominiali", considera il numero di utenze domestiche, e/o commerciali, non tanto per applicare una quota fissa: bensì per attribuire alla fornitura la tariffa agevolata del primo scaglione. Essa sarà rapportata al numero di allacciamenti domestici: esempio se a ciascuno spettano 30 mc agevolati e ci sono 10 utenze, i primi 300 mc sono fatturati alla tariffa agevolata.
Per le utenze legate ad attività, anche li viene addebitato un fisso di consumo: ma se, come spesso capita, la suddetta attività non lo consuma, tale fisso spesso va a vantaggio degli altri utenti, che così pagano come se non avessero sbordato di molto dal minimo agevolato.
In sostanza: non sempre "paga" spaccare il capello in quattro.